La Belladonna, in realtà, è molto utilizzata in omeopatia, però se presa in dosi sbagliate può risultare estremamente tossica. Quindi, la mia premessa è che se volete farne un utilizzo omeopatico è bene farvelo prescrivere dal vostro medico omeopata e comprarla dal vostro farmacista di fiducia, che vi darà il preparato con il principio attivo standardizzato in modo da non risultare tossico .
La Belladonna ha come nome scientifico Atropa Belladonna e appartiene alla famiglia delle Solanaceae. In Italia è possibile trovarla nei boschi di Alpi e Appennini, ad un’altezza di 1400 mt.
La pianta è ricca di Atropina, sostanza molto familiare ai soggetti che hanno problemi di vista. Infatti, è utilizzata per dilatare le pupille durante una visita oculistica. Si narra che nell’antica Grecia, le donne ne facessero abuso per allargare lo sguardo e sedurre gli uomini. Peccato che alla fine perdevano la vista per troppo utilizzo della sostanza. Stupide!
Non voglio trattare l’uso omeopatico, in quanto non sono molto esperto di questa scienza e non vorrei darvi informazioni sbagliate. Il mio consiglio è di chiedere consiglio a chi ne è esperto.
Per quanto riguarda gli effetti collaterali, dati da un dosaggio elevato di Belladonna, si annovera:
- Secchezza delle fauci, con difficoltà nella deglutizione;
- Perdita del controllo psicomotorio insieme a disordini mentali e allucinazioni;
- Febbre e tachicardia;
- Cute arrossata;
- Sonnolenza, coma e arresto respiratorio.
Quindi, il consiglio è di evitare il contatto con la pianta senza la supervisione di un medico specialista. Attenti!